di Roberta Invidia
Il forlivese Matteo Panzavolta è la mente di Authena, la startup svizzera che brevetta sigilli digitali per proteggere l’autenticità dei prodotti e prevenire le contraffazioni.
In principio c’erano i sigilli di ceralacca, con il loro fascino vetusto fatto di stemmi e iniziali impressi dai timbri. Ora invece i sigilli diventano digitali, forse meno romantici, ma sicuramente più funzionali e tecnologici tanto da essere non solo una garanzia di integrità del prodotto, ma anche una finestra interattiva che, attraverso lo smartphone, si apre sull’intera storia di un prodotto, dall’origine allo scaffale, permettendo alle aziende di dialogare direttamente con i propri consumatori. A ideare questo sigillo che unisce l’Internet delle cose alla Blockchain, la tecnologia per gestire in maniera condivisa dati e informazioni impedendone la manipolazione, è Matteo Panzavolta, forlivese che dopo 20 anni di attività in alcune importanti multinazionali come General Electric, Alstom, Imerys e Honeywell, ha deciso di mettere a frutto la sua esperienza in un progetto già pluripremiato. Oggi, l’idea di Matteo si è concretizzata in una startup, Authena, nata nel 2018 che collabora con 20 produttori di vino in Italia e Spagna, diversi produttori di profumi di alta gamma, due multinazionali nell’agrochimico e ha già depositato richieste di brevetto sia per gli Usa che per l’Europa.
Da Forlì alla Svizzera, passando per gli Usa….
Dopo la laurea in Ingegneria Ambientale a Bologna e un Master al Politecnico di Milano, ho iniziato un’esperienza nelle grandi multinazionali che è durata quasi 20 anni e che mi ha portato a viaggiare molto e a vivere in diversi luoghi: da Firenze ad Atlanta, da New York a Parigi e dal 2009 in Svizzera, a Zurigo, con una parentesi di due anni a Losanna. In questi 20 anni ho lavorato come Executive in vari settori come Operations, Marketing e Innovation, gestendo team fino a 150 persone, sparsi in Europa, Asia e Usa.
Come è nata l’idea di Authena?
Durante la mia esperienza mi sono dovuto scontrare spesso con tre problematiche: la contraffazione dei prodotti, la presenza di mercati paralleli in cui un prodotto, seppure genuino, è venduto da venditori non autorizzati, e la mancanza di dati sugli utilizzatori finali integrati nei sistemi informativi e decisionali delle aziende. In particolare, nel mio ultimo ruolo come Head of Innovation in Honeywell, ho potuto valutare diverse tecnologie innovative e ho capito come la “giusta” combinazione tra Internet of Things e Blockchain avrebbe potuto aiutarmi a risolvere questi 3 problemi che io ho sempre definito i “mal di testa” di cui ho sofferto per tanti anni. È così che è nata Authena.
Qual è l’obiettivo di Authena?
In Authena crediamo in un mondo senza contraffazione. Il nostro obiettivo è rivoluzionare il modo in cui premium brands proteggono i loro prodotti e la loro reputazione contro la contraffazione e interagiscono con i loro clienti finali. Per fare questo abbiamo creato una piattaforma che permette di taggare, tracciare e autenticare prodotti nel settore dei prodotti alimentari e delle bevande, ma anche profumi e persino ora prodotti agrochimici.
Attraverso il nostro sigillo, il consumatore può istantaneamente avere accesso a tutta la storia e il percorso di un prodotto e, soprattutto, avere la certezza che il prodotto è autentico e non è mai stato aperto.
Come funziona Authena e a quali necessità pratiche risponde?
Funziona con un elemento hardware che si può inserire sui prodotti attraverso comuni macchine etichettatrici o si può integrare direttamente nel packaging. Si tratta di una sorta di sigillo fisico e digitale insieme, che è connesso con un public blockchain per creare un immutabile livello di sicurezza per l’identità del prodotto. Un esempio pratico della sua utilità è la protezione contro il refilling o il rabbocco, che costituisce la forma più pericolosa di contraffazione per prodotti in forma liquida, in polvere o in gel e creme. Attraverso il nostro sigillo, il consumatore può istantaneamente avere accesso a tutta la storia e il percorso di un prodotto, conoscerne le certificazioni, che mettiamo in sicurezza sulla piattaforma e, soprattutto, avere la certezza che il prodotto è autentico e non è mai stato aperto. Questo tipo di contraffazione non può essere prevenuta da soluzioni che si basano su QR code, semplici o complessi che siano, perché un QR code può essere facilmente copiato e replicato e non protegge contro l’apertura ed eventuale rabbocco del prodotto. Per avere una idea di quanto incidano questo tipo di contraffazioni basta guardare il film Sour Grapes (il docu-film incentrato sulla vera storia delle frodi nel mondo dei vini di Rudy Kurniawan ndr).
In soli due anni già importanti riconoscimenti….
Per fortuna! Nel 2019 siamo stati selezionati per far parte del prestigioso acceleratore MassChallenge Israel, un programma di 3 mesi tra Gerusalemme e Tel Aviv destinato alle startup più promettenti. Sempre nel 2019 siamo stati riconosciuti da TechCrunch, il blog di tecnologia più famoso al mondo, come Top Pick nella categoria blockchain durante il TechCrunch Disrupt Berlin 2019. Nel settembre 2020 abbiamo ricevuto due importanti riconoscimenti che ci hanno fatti balzare su Forbes e altre testate giornalistiche in Svizzera e Europa: il Luxury Innovation Award 2020 e il titolo di TOP 100 Swiss Startup Public Voting Award, la più famosa competizione per startup svizzera.
Progetti per il futuro?
Abbiamo alcuni progetti importanti con multinazionali che possono aprire le porte ad una integrazione massiccia della nostra tecnologia e piattaforma e contiamo di chiudere entro fine anno un round di finanziamenti con un paio di Venture Capital Group, per avere le risorse necessarie per far crescere il nostro team. Al momento abbiamo personale in Svizzera, Ucraina, Italia, Brasile e Argentina e Stati Uniti. E poi non ho dimenticato le miei origini Italiane ed in particolare romagnole: il mio sogno è quello di aiutare eccellenze italiane nel proteggere e valorizzare il Made in Italy nel mondo e a comunicarne tutti i valori istantaneamente alle nuove generazione di consumatori. In Authena vogliamo creare un mondo più trasparente, connesso e autentico.
Articolo pubblicato su Forlì-Cesena IN Magazine n. 03/2020