di Roberta Invidia
Che si tratti di investimenti o di sport, Augusto Balestra non si ferma mai. Con Orienta Partners, ha acquisito 7 aziende in 3 anni e ora punta al rilancio del Ridolfi.
Tre figli, tre storie lavorative, due vite sportive e una grande costante: l’ottimismo. Se c’è una parola per descrivere Augusto Balestra è proprio questa: l’ottimismo, nel lavoro come nella vita, unito all’amore per la famiglia e lo sport. Classe 1968, oltre dieci anni nella nautica e trenta nei panni dell’arbitro di calcio, Augusto, insieme ad altri 4 soci, è il fondatore di Orienta Partners, società specializzata in investimenti in piccole e medie imprese italiane, con sedi a Forlì e Milano. In meno di 3 anni, Orienta ha acquisito 7 aziende tra Romagna, Veneto, Piemonte, Trentino e Friuli Venezia Giulia e ha firmato anche il piano di rilancio dell’aeroporto Ridolfi di Forlì, che proprio in queste settimane sta facendo passi concreti verso la riapertura della pista.
“Ho cominciato in Arthur Andersen, nella sede italiana a Bologna, ma sentivo di non volermi occupare solo di consulenza, volevo fare qualcosa di concreto. Sono entrato in Ferretti negli anni della grande ascesa, per poi diventare direttore generale del marchio Mochi Craft”. All’avventura nella nautica, segue un ruolo in Olidata e altri incarichi in vari settori, fino a che Augusto ritrova alcuni vecchi amici e con loro decide di cambiare rotta. “Avevamo quarant’anni e volevamo fare qualcosa di nostro, mettendo a fattor comune esperienze, competenze e passioni: così, nel 2011, è nata Orienta Partners”. Alla compagine iniziale, composta anche da Fabio Fabbri, Sergio Serra e Daniele Ballini, uscito nel 2013, si sono poi aggiunti altri manager di grande esperienza come Giancarlo Galeone (ex Ad di Ferretti) e Mario Gardini (ex Mandarina Duck).
Dal 2017, Orienta ha avviato una serie di acquisizioni di PMI italiane, tra i 10 e 40 milioni di euro di fatturato, con l’obiettivo di favorirne la crescita e lo sviluppo. La formula è quella del Club Deal, ovvero un gruppo ristretto di investitori che finanziano i progetti di acquisizione, di cui Orienta è il punto di riferimento, a cui si aggiunge l’apporto di un fondo di investimento, spesso straniero. “Sono più di 40 i soci, principalmente famiglie imprenditoriali italiane, che fino ad oggi hanno dato fiducia alle nostre proposte di investimento. Come selezioniamo le imprese? Partiamo da un progetto industriale a cui sentiamo di poter dare il nostro valore aggiunto e scegliamo realtà con il potenziale giusto per crescere ed espandersi”.
Orienta investe nelle PMI italiane con fatturato tra i 10 e i 40 milioni di euro con la formula del Club Deal. A Forlì ha acquisito Sidac e Bassini 1963. “Ad oggi sono stati oltre 40 gli imprenditori che hanno investito con noi.”
A Forlì, con il meccanismo del Club Deal, Orienta ha acquisito il 100% delle quote di Sidac, figlia della storica azienda fondata dai conti Orsi Mangelli negli anni ‘30, che si occupa di packaging flessibile, e il 100% di Fratelli Bassini 1963, che produce pane e panificati surgelati per la grande distribuzione e la ristorazione. “Entrambe sono aziende eccellenti nei propri settori con grandi prospettive di crescita: Bassini per le sue caratteristiche può diventare il centro di un gruppo italiano specializzato nella panificazione. Per questo, nel 2019, abbiamo acquisito anche Glaxi Pane, in Veneto, dando vita a una realtà di gruppo che oggi fattura 24 milioni di euro, e stiamo valutando altre aziende del settore per nuove aggregazioni”. In tutte e tre le società, Balestra ricopre il ruolo di presidente e tra le altre aziende acquisite ci sono Virosac, sempre in Veneto, leader nella produzione per la Gdo di sacchetti bio per la nettezza e per l’umido; Cristallina, che detiene i marchi di acqua di fonte Pejo e Goccia di Carnia e Passione Unghie, leader nella vendita online di prodotti professionali per manicure.
Con Orienta, Balestra ha firmato anche la creazione della nuova società di gestione dell’aeroporto di Forlì. Forse il progetto più ambizioso visti i risultati delle precedenti gestioni. “Come è nata l’idea? Fino al 2016 abbiamo lavorato molto fuori regione, ma volevamo fare qualcosa per il nostro territorio. Abbiamo studiato bene la situazione dello scalo per capire cosa non aveva funzionato e abbiamo messo in piedi un progetto industriale sul quale andare a trovare il consenso di grandi imprenditori del territorio: volevamo che il rilancio avesse un imprinting romagnolo e fosse di natura privata, non più pubblica. Io stesso ho suonato ai campanelli di Bruno Piraccini di Orogel, Giuseppe Silvestrini di Marco Polo, oggi Unieuro, Ettore Sansavini di Gvm. Grandi capitani d’impresa che ci hanno creduto e ci hanno messo la faccia e ne siamo molto contenti. Il caso ha voluto anche che il mio compagno di palestra fosse l’ex sindaco Davide Drei, che in quel momento cercava una strada per l’aeroporto. Le cose si sono incastrate una dopo l’altra e oggi il ritorno dell’aeroporto in fascia A, è il segnale che possiamo davvero partire. Il nostro obiettivo? Portare a Forlì un traffico passeggeri in grado di creare nuova ricchezza. Se si pensa che ogni passeggero in arrivo spende sul territorio circa 300 euro, con un traffico iniziale di 300.000 passeggeri l’anno si potrebbe generare un introito di 90 milioni di euro. Una prospettiva di grande interesse non solo per gli investitori ma per tutta la Romagna”.
Arbitro di calcio per 30 anni, Augusto è stato anche presidente della sezione forlivese dell’AIA. “Gli anni in campo mi hanno insegnato a prendere decisioni a mente lucida in situazioni di stress.”
Nella storia di Augusto Balestra non ci sono però solo gli investimenti. Anzi, un posto importante ce l’ha lo sport, vera passione di famiglia. “Sono stato arbitro di calcio dai 15 ai 45 anni. Ho smesso quando sono diventato presidente e amministratore delegato del Cesena Calcio. Anche mia moglie era arbitro internazionale di calcio a 5, ci siamo conosciuti proprio in una occasione sportiva. Fare l’arbitro è stata un’esperienza incredibile che mi ha insegnato tanto. Davanti ai giocatori e ai tifosi sei da solo e devi assumerti la responsabilità delle tue decisioni, mantenendo la mente lucida in situazioni di stress. Una capacità che applico costantemente nel lavoro.” Per due anni, è stato anche presidente della sezione forlivese dell’Associazione Italiana Arbitri e oggi la sua passione per lo sport continua, nei panni dell’atleta, con partecipazioni a gare sportive di Triathlon (nuoto, maratona, bicicletta). “Non so stare fermo, mi alleno almeno un’ora e mezza al giorno. Ho sempre la sacca pronta, di volta in volta decido se andare in piscina, mettere le scarpe per correre, o salire in sella alla bicicletta. In questo periodo, ogni settimana faccio in bici il tragitto tra Forlì e la mia casa di Fano: circa 3 ore pedalando. L’adrenalina e la voglia di raggiungere sempre nuovi obiettivi sono il motore delle mie giornate, così come l’amore per lo sport che condivido anche con i miei tre figli, Filippo, Federico e Francesco, e con gli amici.” Nel suo ufficio ha una bici da corsa su rulli e ora che le riunioni si fanno sempre più spesso in video conferenza e non di persona, le sessioni di allenamento ne hanno anche giovato.
“Come sarà il futuro in questo momento di grande caos? Dopo l’estate acquisiremo la nostra ottava società, un gioiello del settore aerospaziale di Torino. Andiamo avanti con ottimismo. D’altronde io sono sempre stato così, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e guardo sempre alla prossima tappa da raggiungere.”
Articolo pubblicato su Forlì-Cesena IN Magazine 02/2020