di Dolores Carnemolla
Ph. Gianmaria Zanotti
Chiara Talenti ha lasciato l’azienda di famiglia, la Rintal, per creare la sua linea di gioielli: un manifesto per l’indipendenza delle donne che ha stregato anche la Ferragni.
Chiara Talenti sembra la classica ragazza della porta accanto, sorridente e gentile. Ma quando ci parli scopri tutta la sua intraprendenza e determinazione, la sua curiosità e la sua apertura al mondo, unite a una vena di riservatezza. Forlivese doc ma cesenate d’adozione, dopo 10 anni ha lasciato l’azienda di famiglia, la Rintal, da sempre sinonimo di scale di design, per dedicarsi al suo progetto imprenditoriale nato e sviluppato completamente su Instagram: Nuvola Gioielli. Non solo un marchio, ma anche un manifesto costruito a partire dai valori dell’emancipazione femminile e del sostegno tra donne, che ha affascinato anche Chiara Ferragni.
Una scelta non scontata, quella di seguire la propria strada, fatta puntando dritto verso l’obiettivo e facendo leva su studio, preparazione, idee, valori solidi e gestione sostenibile del lavoro e del tempo privato. La sua impresa digitale le permette di organizzare il suo business, preservando i ritmi di una dimensione tranquilla, a misura di famiglia; valore che le ha trasmesso la madre, Morena: “Si è sempre presa cura della famiglia in modo ineccepibile, c’è sempre stata in ogni momento, facendoci capir, con ogni singolo gesto, l’importanza di costruire rapporti sinceri fondati sull’amore.”
Dopo il Liceo Scientifico a Forlì, Chiara si è trasferita a Bologna per frequentare la facoltà di Economia e Marketing. Poi l’Erasmus in Inghilterra e terminati gli studi universitari i tempi erano maturi per l’approdo nella dinamica Milano. Il Master in Marketing e Comunicazione di Publitalia ’80 e poi l’ingresso in Barilla le aprono nuove opportunità. “L’esperienza in Barilla, dove mi occupavo di sviluppo del marchio e di comunicazione, ha avuto un grande impatto sulla mia vita professionale. Mi ha dato la possibilità di toccare con mano come si creano e come si promuovono nuovi progetti e prodotti, partendo dalla comprensione dei bisogni delle persone. Ho portato questo bagaglio di esperienza nell’azienda di famiglia, dove mi sono misurata anche con la gestione d’impresa.” In Rintal, Chiara ha lavorato a fianco del padre, Rino Talenti. Una figura a cui è molto legata e che è per lei un modello.
Nuvola è una startup digitale sviluppata completamente su Instagram, che sceglie come ambasciatrici le donne comuni con i loro sogni e la loro determinazione per realizzarli. Un marchio e un manifesto.
“Mio padre è per me l’archetipo del genio, del guizzo creativo. È un vulcano di idee da cui prendere ispirazione, sempre pronto a dare nuovi stimoli alle persone che lo circondano. Da lui spero di aver preso questi tratti eccezionali che non si insegnano nei libri: ci si può solo nascere.” Del resto nomen omen: la parola talento, declinata al plurale, è depositaria di più di una qualità, accompagnata nel caso di Chiara, dall’evidenza. E così, dopo gli anni trascorsi in Rintal, la giovane Talenti ha preso la sua strada.
Alla sua startup ha dato il nome Nuvola, scelto in una sera d’estate insieme al marito, l’imprenditore cesenate Giacomo Gollinucci. “Fin da subito mio marito è stata la persona che ha creduto nella mia idea e con cui mi sono confrontata. Volevo che il mio progetto avesse un nome semplice e che evocasse lo stile del brand e dei prodotti che avevo in mente.”
L’idea di Chiara abbraccia principi che delineano la sua personalità decisa e che interpretano in pieno la donna al giorno d’oggi: una donna che non può o non deve aspettare il regalo di un marito, di un fidanzato o di chiunque altro. “Sono determinista, convinta che siano unicamente le nostre scelte a formare quello che siamo. Con la mia idea d’impresa parlo alla donna emancipata, indipendente e cosciente di ciò che vuole e vuole essere.” È per questo che Chiara crea gioielli con un target di prezzo under 100 €, perché possano essere il regalo che ogni donna può fare a se stessa, senza dover aspettare un’occasione speciale.
Chiara sostiene anche altri imprese al femminile, dando visibilità alle donne che hanno deciso di mettersi in gioco realizzando la propria idea. E lo fa tenendo bene a mente gli insegnamenti ricevuti dai suoi genitori, pilastri della sua vita: impegno, costanza e rispetto per la parola data. “Credo che la collaborazione tra donne possa creare sinergie vincenti. Per questo seleziono personalmente le startup femminili a cui dare visibilità, identificando realtà appartenenti a settori differenti ma che condividono i nostri stessi valori. Partendo dal mio piccolo, mi piacerebbe rendere il mondo un po’ più simile a come lo vorrei: un luogo gentile, dove le donne hanno voglia di crescere, aiutarsi, ascoltarsi e sostenersi.”
“Partendo dal mio piccolo mi piacerebbe rendere il mondo un po’ più simile a come lo vorrei: un luogo gentile, dove le donne hanno voglia di crescere, aiutarsi, ascoltarsi e sostenersi.”
Un po’ per gioco, un po’ per caso, alcuni gioielli di Nuvola sono stati indossati da Chiara Ferragni. “Ho mandato un pacchetto con le mie creazioni a un’amica che è anche collaboratrice della Ferragni. Dopo un po’ di tempo, ho visto Chiara sulla copertina della rivista Vanity Fair con le mie collanine indosso. È stata una bellissima sorpresa sapere che le erano piaciute a tal punto da indossarle per una occasione come quella.”
Chiara riconosce l’importanza degli influencer per lo sviluppo dei nuovi brand, soprattutto di marchi come il suo che puntano tutto su Instagram, dove conta quasi 12.000 follower. Ma preferisce farsi rappresentare dalle persone comuni, le donne di ogni giorno, che diventano le vere ambasciatrici di Nuvola indossando i gioielli che acquistano e condividendo i loro scatti. I canali web e social di Nuvola diventano così una vetrina digitale attraverso cui Chiara incoraggia le donne a trovare la loro dimensione professionale e a mettere in pratica la loro idea imprenditoriale, oppure a dedicarsi alla famiglia, se questa scelta le rende felici. “Penso che ogni donna debba fare ciò che si sente per sentirsi realizzata: c’è chi lo è dedicando tutto il proprio tempo interamente alla famiglia e chi invece ha bisogno anche della sfera lavorativa per sentirsi appagata. Ogni donna dovrebbe cercare di capire se e come trasformare una passione personale in professione e quando si è trovata la strada, mettersi a testa bassa e iniziare a percorrerla.”
Articolo pubblicato su Forlì-Cesena IN Magazine n. 04/2020