di Chiara Bissi
Ph. Massimo Fiorentini
Scopriamo i numerosi i progetti di riqualificazione urbanistica del centro storico di Ravenna, che vedrà anche nuove destinazioni d’uso di diversi beni comunali.
Nell’anno in cui prendono il via le celebrazioni del VII centenario della morte di Dante parte una serie di interventi di riqualificazione urbanistica in centro storico che non segnerà e trasformerà la città come avvenne nel 1921 e negli anni a seguire, ma avrà il merito di restituire monumenti, zone ed edifici a nuove funzioni. Un elenco che prevede il massimo impiego di risorse proprio nella zona dantesca a partire dalla vicina piazza Caduti per la Libertà per la quale sono state spesi 200.000 euro. Marciapiedi e nuovo asfalto, attraversamenti pedonali e poi pulizia di muri e portici dagli imbrattamenti incorniciano la nuova 2pavimentazione in pietra del piazzale antistante l’ingresso della scuola media Guido Novello. Su quello spazio doveva aprirsi il nuovo ingresso della biblioteca Classense, intervento che la pandemia ha fatto slittare, tanto che l’amministrazione ha deciso di promuovere nel 2021 un concorso di idee che interesserà l’assetto dell’intera piazza.
Spostandosi di pochi metri da piazza San Francesco si arriva infine alla zona del Silenzio dove il 5 settembre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato alla cerimonia di avvio delle celebrazioni riaprendo la Tomba di Dante Alighieri al pubblico, dopo il recente restauro che ha interessato anche il vicino Quadrarco di Braccioforte. L’intervento ha interessato l’esterno, quindi la copertura del monumento, gli elementi plastici, il tetto e l’interno con la pulitura, la ripresa dei marmi e degli stucchi. Un lavoro affidato ad Arte e Restauro di Ravenna. Il 10 di ottobre, una delegazione ravennate ha raggiunto Roma per la benedizione da parte di Papa Francesco della croce donata da Paolo VI nel 1965 alla città, prima della ricollocazione del manufatto all’interno della tomba. Nell’intervento è stata compresa anche la riqualificazione del Quadrarco di Braccioforte e una nuova illuminazione dell’intera area con l’inserimento di minuti elementi di arredi e piccoli elementi floreali. Occorrerà attendere dicembre per visitare il museo Dantesco nel nuovo allestimento all’interno dei Chiostri francescani, a cent’anni dall’inaugurazione avvenuta nel 1921 in occasione del sesto centenario. Dall’impronta fortemente multimediale e interattiva, il riallestimento è costato quasi 300.000 euro, grazie a fondi regionali, comunali, del Centro Dantesco e della fondazione Cassa di Risparmio. Qui è attesa al piano terra la prima opera, proveniente dalle Gallerie degli Uffizi, in base all’accordo con il Comune di Ravenna che prevede un prestito annuale di opera pittorica ottocentesca. Tutta da scoprire sarà, nella primavera del 2021, la Casa Dante ospitata nell’attuale emeroteca. Gli studenti e i lettori migrando negli spazi della biblioteca Classense lasciano il posto alla nascita di Casa Dante, spazio funzionale dall’aspetto del bookshop che raccoglie oggetti di design nel nome e nel segno di Dante. Qui troveranno posto anche i prestiti di lunga durata (5 anni) delle Gallerie degli Uffizi, opere scelte nella produzione ottocentesca dedicata al culto dantesco.
È stata restaurata la celebre tomba di Dante ed ora è attesa la nuova Casa Dante e il nuovo allestimento del museo. A Porta Adriana sarà aperto un ristorante, mentre l’ex Caserma Dante Alighieri ospiterà dei giardini e un orto botanico.
Lasciata la zona Dantesca, percorrendo il centro storico sarà Porta Adriana a riservare le maggiori sorprese. Il progetto preliminare per la riqualificazione di Porta Adriana prelude al nuovo utilizzo del bene di proprietà comunale: ristorazione e servizi culturali le opzioni individuate e inserite nel bando per la gestione e la valorizzazione del bene, che vede una superficie utile di 300 mq, una corte interna e una terrazza in cima al torrione. L’intervento, del valore di 773.000 euro, sarà finanziato dal Comune per 400.000 euro e dall’aggiudicatario per la restante parte, che sarà tenuto a realizzare il progetto del Comune. Il tema è quello di inserire nuove destinazioni ad uso pubblico per un manufatto ad oggi memoria delle antiche mura e luogo di passaggio veloce. Gli ambienti interessati dalla progettazione, oggi separati e indipendenti, saranno collegati mediante la demolizione di una scala e una nuova struttura autoportante, mentre al piano terra ci saranno tutti gli ambienti di supporto ai servizi culturali e alla ristorazione. Per superare il fenomeno degli edifici storici chiusi e inutilizzati in centro storico, il bando di gestione, che lascia il Comune proprietario, diventa una modalità praticabile, come dimostra l’esperienza seguita dall’assessore al patrimonio Massimo Cameliani della Rocca Brancaleone, rivitalizzata da molteplici attività e oggi frequentatissimo parco urbano.
Infine, ma non meno importante, l’avvio del recupero dell’area dell’ex caserma Dante Alighieri in via Nino Bixio, chiusa dal 2011: dopo un lungo e impervio percorso di alienazione la Caserma è ora di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, che ha intenzione di realizzarvi una struttura ricettiva. Al Comune il compito di riqualificare l’area circostante dove sorgerà un giardino grazie a un intervento complessivo da 2,5 milioni di euro. Un’area di circa 15.000 mq, oggi completamente occupata da edifici di servizi senza alcun pregio e da piazzali asfaltati, verrà pulita, bonificata e illuminata grazie a demolizioni e alla sistemazione del muro di confine. Quattro le macro aree previste: una verde adiacente a quello che era l’istituto Olivetti, ora usato come succursale da altre scuole, che potrà essere utilizzata per l’attività didattica con la possibilità in futuro di adibire anche gli spazi a laboratorio; un’altra aerea verde da destinare a orti con vendita dei prodotti; poi un prato con una grande struttura in legno per bambini; infine, un orto botanico.
Articolo pubblicato su Ravenna IN Magazine n. 03/2020