di Anna De Lutiis
Ph. Lidia Bagnara
Marianna Panebarco, insieme al fratello Matteo e alla sorella Camilla, sono oggi l’anima di Panebarco & C., l’azienda fondata dal padre Daniele, noto fumettista. In cantiere una serie tv e un corto in animazione 3D.
Marianna Panebarco, dal 2008, ricopre all’interno dell’azienda di famiglia, Panebarco & C., il ruolo di general manager. L’anno successivo è stata anche eletta presidente dei Giovani Imprenditori di Cna Provinciale Ravenna, iniziando un percorso intenso e gratificante all’interno dell’associazione in cui ora ricopre il ruolo di vice presidente nazionale. Marianna è sposata con il musicista Matteo Salerno e ha due figli, Ottavia e Bartolomeo, ma ha l’aspetto di una ragazzina, con occhi vivacissimi che manifestano la sua curiosità intellettuale e la sicurezza di giovane manager. L’azienda in cui lavora è stata fondata dal padre, il noto fumettista Daniele, ma a imprimere una veloce evoluzione e un notevole aggiornamento è stata lei, insieme al fratello Matteo, scultore 3D e mastro regista, e a Camilla, fine programmatrice e motion graphic designer. Detto ciò può sembrare che tutto sia stato facile nel suo lavoro ma la piccola azienda di famiglia, negli anni, non ha sempre avuto vita facile.
Come ha cominciato a muoversi nel mondo lavorativo?
“Prima di tutto voglio sottolineare che, quello nell’azienda di famiglia, non è stato il mio primo impiego. Dopo il liceo classico Dante Alighieri e la laurea in Lingue e letterature straniere moderne all’Università di Bologna ho lavorato per circa un anno sulle navi da crociera della flotta Costa. Poi, ho maturato esperienza all’albergo Cappello, all’agenzia di viaggi Millepiedi, in un negozio di fiori. Più che scrivere qualche testo per i CD-ROM multimediali che produceva mio padre, non avevo fatto altro. Ma piano piano mi sono avvicinata alla sua azienda.”
Quando ha deciso di entrare nella Panebarco & C.?
“Nel 1995 sono entrata come socia e, più tardi, ho seguito, come project manager, in particolare i progetti sviluppati per il settore dei beni culturali: Portale internet culturale del ministero dei Beni e delle attività culturali, i progetti virtuali per IBC e percorsi finanziati attraverso bandi comunitari. Insomma mi sono data da fare per ridare vita all’azienda e renderla competitiva. All’epoca svolgevo anche docenze focalizzate sull’utilizzo delle nuove tecnologie per la promozione e fruizione dei beni culturali nell’ambito di progetti coordinati dall’Istituto Luigi Sturzo e dall’Alma Mater Studiorum.”
Come definirebbe l’azienda, oggi?
“Una Bottega Multimediale. Il termine bottega rimanda al rinascimento, a quelle fucine di opere e talenti in cui ogni pezzo è un unico, fatto su misura per il committente e, in effetti, ogni nostro lavoro è realizzato con questo approccio. E poi ci sono giorni in cui il nostro studio è un viavai di persone, si popola di menti, artisti, storie, talenti… proprio come in un’antica bottega.”
“Oggi definirei l’azienda come una Bottega Multimediale,” racconta Marianna Panebarco. “Dieci anni fa abbiamo deciso di proporci sul mercato per la produzione di video animati per il settore pubblicitario. Abbiamo però in cantiere anche produzioni indipendenti.”
Qual è stato il cambiamento più rilevante nell’azienda, anche per restare competitiva sul mercato ?
“Dal 1995 al 2001 l’azienda ha firmato oltre 40 titoli per DeAgostini Multimedia dedicati a bambini e ragazzi: avventure interattive, atlanti, enciclopedie multimediali; molti di questi titoli sono stati anche tradotti e localizzati all’estero (Francia, Spagna, Germania, Russia, Cina, etc.). Poi abbiamo cambiato pelle un paio di volte; dieci anni fa abbiamo deciso di proporci sul mercato come azienda di produzione di video in grafica animata e cartoni animati per il settore pubblicitario. Questo è oggi il nostro principale business. Parallelamente però, tre anni fa, mia sorella Camilla e io ci siamo messe a studiare e a girare per fiere di settore dedicate ai cartoni animati, con l’idea di diventare produttori indipendenti. La strada è lunga e accidentata, ma abbiamo in cantiere una serie tv a cartoni animati e un corto in animazione 3D ambientato a Ravenna.”
Nella produzione si parte dai disegni: sono vostri anche quelli?
“Sono a marchio Panebarco, ma ovviamente dobbiamo coinvolgere anche altri artisti sia per la fase di scrittura (in gergo sviluppo) che per quella di produzione vera e propria di una serie tv. Ecco, in questo io ci vedo quello che è uno dei grandi sogni di mio padre, che poi ha trasmesso a tutti e noi tre figli: i disegni Panebarco che diventano cartoni animati. Sono produzioni molto complesse e costose, ma ci stiamo provando con tanta energia, curiosità ed entusiasmo e con lo stupore di chi scopre cose nuove ogni giorno.”
L’anno dedicato a Dante, 2020/2021, le celebrazioni del settecentenario della morte del Poeta, è stato un momento importante perché l’ha vista protagonista della diretta in streaming, Viva Dante, lo scorso 1 settembre, insieme a importanti personaggi che hanno raccontato i temi e gli eventi che si svolgeranno a Ravenna. Che ruolo ha avuto in un momento così importante? Che progetto ha presentato?
“Non ho portato un vero e proprio progetto ma alcune suggestioni sul tema Dante e i bambini, tema che mi è molto caro. Il nostro obiettivo principale deve essere quello di promuovere la nostra città in modo che anche chi sta progettando un viaggio con bambini decida di venire a Ravenna nell’anno in cui la città celebra Dante. Credo sia utile e molto interessante approfondire, quindi, la relazione tra Dante e l’infanzia. Da sempre come Panebarco & C. il nostro mestiere è stato quello di raccontare in maniera semplice tematiche complesse; sia che si trattasse di parlare a un pubblico generico, o a un pubblico di giovani e bambini.”
Pensa sia possibile anche per l’opera di Dante?
“Nel caso di Dante e i bambini credo che, sfruttando la ricchezza della sua principale opera, ci si possa muovere su tre assi principali, tre fasi di uno stesso percorso di avvicinamento alla figura del Sommo Poeta. Si può partire sottolineando la forza della storia in sé, la storia di Dante e del suo viaggio nell’aldilà, avvicinando le nuove generazioni alla figura del personaggio Dante, facendo capire ai bambini che Dante è uno di noi. Perché Dante è uno di noi, nonostante i sette secoli che sono passati. Dante nella sua Divina Commedia racconta una storia universale, tocca tematiche trasversali rispetto al tempo e allo spazio.”
Articolo pubblicato su Ravenna IN Magazine n. 03/2020