di Dolores Carnemolla e Barbara Baronio
Ph. Andrea Bonavita / Ph. Gianmaria Zanotti
I Campus di Forlì e Cesena ripartono con tante novità. Un patrimonio di conoscenza che secondo una ricerca Serinar Antares produce ricadute economiche per il territorio stimabili tra i 35 e i 43 milioni di euro all’anno.
Si attestano tra i 35 e i 43 milioni di euro le ricadute economiche che i campus universitari di Forlì e Cesena hanno avuto sul territorio provinciale nel 2018. Ad affermarlo è una ricerca Serinar Antares condotta in occasione del trentennale di Serinar, la società costituita nel 1988 dagli enti locali allo scopo di promuovere e sostenere l’insediamento universitario in Romagna.
Secondo la ricerca, il decentramento universitario a Forlì e Cesena ha portato ai Campus, solo nell’anno accademico 2018/2019 quasi 11.000 studenti (di cui 3.500 pendolari provenienti dalle province limitrofe di Rimini, Ravenna e Bologna e 5.000 fuori sede, ovvero dal resto della regione o da altre regioni italiane). Proprio i pendolari, e ancor più i fuori sede, generano le maggiori ricadute economiche sul territorio, considerando le spese per l’abitazione, gli spostamenti, i pasti, le spese per lo studio e il tempo libero. I fuori sede domiciliati affrontano una spesa annua per l’abitazione che varia tra i 2.400 e i 3.600 euro a cui si aggiungono spese che vanno dai 3.400 ai 3.600 euro, arrivando a una spesa complessiva che va dai 5.700 ai 7.200 euro l’anno. I pendolari invece hanno una spesa annua che va tra i 1.800 e i 2.160 euro. Seguendo lo stesso criterio di imputazione delle spese, in 30 anni di attività di Serinar dal 1989, anno di insediamento dei primi corsi in Romagna a Forlì e Cesena, ad oggi, gli studenti hanno lasciato sul territorio tra i 660 milioni e gli 820 milioni di euro.
“Sono dati estremamente significativi,” spiega Fabrizio Abbondanza, direttore di Serinar, “come significativa è anche la ricaduta sociale che l’insediamento dell’Università in Romagna ha prodotto sul territorio. Grazie alla presenza di Unibo la provincia ha visto un innalzamento della qualità sociale delle città e uno svecchiamento della popolazione. Sono molti i giovani che una volta laureati hanno scelto di restare, di aprire realtà imprenditoriali e di comprare casa o crearsi una famiglia.”
A Forlì, la grande novità del 2020 è il nuovo corso di Medicina e Chirurgia ospiterà 95 studenti iscritti al primo anno. Il percorso didattico si alternerà tra il Campus e i laboratori clinici all’Ospedale Morgagni Pierantoni.
E lo sviluppo dei campus in questi anni non si è di certo fermato. A Forlì accanto alle consolidate esperienze di Interpretazione e Traduzione, Scienze Politiche ed Economia, la grande novità del 2020 è il corso di Medicina e Chirurgia che da metà ottobre ospiterà 95 studenti iscritti al primo anno. Il percorso didattico si alternerà tra la struttura del Campus e i laboratori clinici realizzati all’interno dell’Ospedale Morgagni Pierantoni. In arrivo anche un nuovo corso di laurea interdisciplinare sull’attualissimo tema della Digital Transformation, che verrà offerto attraverso una stretta collaborazione con il Campus di Cesena, a conferma come la sinergia tra i quattro Campus della Romagna (che complessivamente ospitano quasi 21.000 studenti) sia crescente e costante. Luca Mazzara, professore associato di Economia aziendale, da gennaio del 2019 è il presidente, appassionato e infaticabile, di questo Campus dalla struttura super moderna nel cuore della città, che ha fatto dell’internazionalizzazione la sua specialità contando 6.454 iscritti (contro i 6.286 dell’anno precedente) con 1.500 laureati all’anno e impiegando 206 tra professori e ricercatori e 138 tra personale tecnico e amministrativo. “Quando sono stato eletto,” ci racconta, “il Campus già si distingueva per una consolidata ricerca con importanti risvolti internazionali. E la prossima apertura dell’aeroporto, con molti voli che consentiranno collegamenti di Forlì in ambito europeo, costituirà a mio avviso un’ottima opportunità anche per noi. I corsi di laurea in Medicina e Chirurgia poi costituiranno un momento epocale per l’intero territorio, un importante volano per l’avvio di nuovi progetti didattici, corsi di laurea, master e corsi di alta formazione universitaria che potranno avvalersi delle eccellenze disciplinari già presenti all’interno dei nostri distretti di ricerca.”
A Cesena in arrivo un nuovo corso sperimentale in ambito informatico altamente professionalizzante, mentre Psicologia festeggia un altro riconoscimento del Censis e presto avrà una nuova sede nell’ex Zuccherificio.
Con 4.677 iscritti nell’anno accademico appena iniziato e circa 1.000 laureati all’anno, il Campus di Cesena è invece l’anima scientifica e tecnologica del Multicampus romagnolo. Accanto a Psicologia, storico fiore all’occhiello di Cesena (anche quest’anno premiata dalla classifica del Censis come miglior laurea in Scienze psicologiche in Italia) nel Campus sono attive le lauree in Scienze Agroalimentari e Veterinaria, con il corso di Acquacoltura a Cesenatico, Architettura e Ingegneria con, in particolare, i corsi di Ingegneria informatica e bioingegneria. E proprio di questi giorni è la notizia che Cesena è stata scelta per la sperimentazione di una nuova laurea in ambito informatico altamente professionalizzante. “Si tratta di un progetto del Ministero articolato su base regionale,” dice Massimo Cicognani, docente di Analisi Matematica a Ingegneria dal 1994 e dal 2019 presidente del Campus. “I corsi, in partenza nel anno accademico 2021/2022, formeranno una figura molto richiesta anche all’estero, per la quale c’è grande carenza di laureati in Italia. La formazione triennale è integrata università-azienda: un solo anno in aula, un anno in laboratorio e un anno in azienda per un inserimento più diretto nel mondo del lavoro. Questo nuovo corso è l’ulteriore conferma che stiamo uscendo dall’idea dei campus romagnoli come semplici succursali di Bologna. L’anno scorso, Cesena ha ospitato l’inaugurazione del 931° anno accademico. Non era mai accaduto, nella storia dell’Ateneo, che la cerimonia si svolgesse lontano della due Torri felsinee.”
Un’eccellenza formativa, quella di Cesena, che è stata accompagnata negli anni, come del resto anche Forlì, da forti investimenti in infrastrutture e dotazioni di personale. Oggi il Campus con 204 docenti, 106 tra personale tecnico-amministrativo, 17 aule didattiche, 31 laboratori, 81 studi docenti e una biblioteca, per un costo complessivo di 30 milioni di euro, è un centro universitario nuovo e dinamico che a fine novembre si arricchirà di uno studentato a 7 piani, con 80 posti letto gestiti da Ergo, e una biblioteca centralizzata di Campus. Contestualmente, partirà la gara per la nuova sede di Psicologia, per un valore di oltre 12 milioni di euro, che sorgerà nell’area dell’Ex zuccherificio dove già nel 2018 sono state trasferite le sedi di Ingegneria e Architettura e Informatica, prima dislocate in varie sedi cittadine. In arrivo c’è anche un corso magistrale internazionale di Biomedical Engeneering orientato alle tecnologie digitali per la salute.
Articolo pubblicato su Forlì-Cesena IN Magazine n. 03/2020